Estratto

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I cosacchi s’installarono in casa e si appropriarono di tutto ciò che c'era. Occuparono la stalla con il loro cavalli  e lei  e sua madre dovettero provvedere al mantenimento anche  dei loro animali. In paese avevano requisito tutte le abitazioni e nei casi di convivenza forzata la gente dovette subire angherie e abusi di ogni genere. Avevano sei persone da mantenere oltre ai cavalli e la capra e i cosacchi  non avevano scrupoli di sorta.

«Cosa si mangia qui?» Due di loro, con aria tra il ridanciano e il minaccioso avevano fatto irruzione in cucina mentre stavano cenando, in silenzio per non farsi sentire. La mamma aveva nascosto sotto il paion[1] un filo di  salsicce che tirava fuori quando era sicura non ci fosse nessuno. Mangiavano presto per non dividere con loro il tavolo anche perché puzzavano di sterco essendo tutto il giorno a contatto con i loro animali. Dai loro discorsi si capiva che discutevano e, pur non conoscendo la lingua, intuivano che erano preoccupati per come stavano andando le cose. I tedeschi erano in difficoltà, la “terra promessa” si stava dissolvendo sotto i loro occhi e si sentivano in balia degli eventi.

[1] pagliericcio

 Teresa e Blanca è una storia di donne, sulle donne e parla del coraggio delle donne.

È una storia in cui s’incontrano due mondi opposti, perchè le protagoniste del romanzo non avrebbero potuto essere più diverse per età, fattezze, pensiero, cultura, religione, luogo geografico. Eppure s’incontreranno e riusciranno, l’una con l‘aiuto dell’altra a ribellarsi a una società prevaricante e maschilista.

Teresa è un’ex partigiana carnica, che a novant’anni, vive su una sedia a rotelle, lontana dai giorni gloriosi che l’hanno vista partecipare attivamente insieme ai suoi compagni ad azioni sulle montagne. Blanca diventerà la sua badante colombiana, anche lei proveniente da una guerra privata che la vede ancora combattere per riuscire ad ottenere la piena integrità e riconoscimento della sua dignità femminile.