Prefazione di Petronilla Bonavita alla silloge In esilio da me
Stordiscono i versi di Giovanna Fracassi, e lo fanno in tutta la loro musicalità, perché prendono chi legge trascinandolo in una danza quasi da baccanti a volte, facendolo perdere nella bellezza del verso sciolto, nel caos delle emozioni e dei colori. Con estrema consapevolezza l’Autrice sceglie parole ed espressioni, misura la punteggiatura, tinge i paesaggi descritti con le sfumature di stati d’animo che proiettano e interiorizzano allo stesso tempo. Vi sembrerà di essere con lei a toccare, sentire, percepire ogni singolo dettaglio emozionandovi e intimorendovi, presi senza alcuna difesa da un ritmo che si fa ora pressante ora lento, lasciandovi senza fiato talvolta alla fine della lirica.
Emerge nella raccolta una corrispondenza d'amorosi sensi fra chi scrive e tutto ciò che lo circonda.Così il lettore è invitato a guardarsi intorno, a percepire anche lui le piccolezze che distinguono ogni giorno dall'altro, ogni sensazione da quella appena successiva.
Una collezione di attimi congelati in versi, fortunatamente sigillati nel tempo, così da permettere di gustarli una, due, infinite volte, alla ricerca di quel piacere che solo l’arte, quella che coinvolge tutti i sensi, è capace di offrire.
Aironi
Le ali bianche
ripiegate sulle esili zampe
gli aironi in sosta
sono virgole bizzarre
fra le zolle
scure dei campi
arati di fatica e d’amore
ed è il pianto silenzioso
del cuore crocefisso
ad un attimo di felicità
foglia tremolante
nel sole che intinge
il suo ultimo calore
nelle ombre dell’orizzonte
sdrucciolano
le prime stelle
e sono lento lenimento
al dolore del tempo
che non dà tregua
né perdono
né ora né mai.
Sinossi
In esilio da me è un viaggio poetico nell’intimità dell’essere, un attraversamento lento e profondo delle stagioni dell’anima. In questa silloge, Giovanna Fracassi dà voce a una tensione esistenziale che riguarda ciascuno di noi: la distanza da sé, la ricerca di un centro interiore, il desiderio di tornare a un’origine perduta e luminosa. Con linguaggio essenziale e musicalità sottile, l’autrice scolpisce versi che raccontano l’amore e l’assenza, il tempo e la memoria, la solitudine e il bisogno di contatto. I luoghi della sua poesia: la casa, il giardino, la soglia, la nebbia, la stanza vuota diventano spazi simbolici, carichi di bellezza e malinconia, attraversati da luci crepuscolari e fremiti spirituali. Non c’è retorica in queste pagine, ma una nuda verità del sentire. Ogni poesia è un frammento di autenticità, un gesto di ascolto, una forma di resistenza delicata. In esilio da me non è solo un libro da leggere: è una dimora silenziosa in cui sostare, riconoscersi, ricordare.
Commento a In esilio da me di Giovanna Fracassi
Leggere In esilio da me significa entrare in una geografia emotiva fatta di silenzi, tremori, nostalgie e lampi di luce che squarciano la nebbia dell’anima. La poesia di Giovanna Fracassi non urla, non cerca effetti, ma sussurra con forza: è una voce che nasce da un altrove intimo e profondo, e che si fa eco universale. In queste pagine ogni parola è scelta con cura, come se tra le dita scorresse non solo l’inchiostro, ma il sangue stesso del ricordo e dell’esperienza. Il dolore, l’amore, la solitudine, l’attesa: tutto si trasforma in versi che sfiorano e graffiano, che consolano e interrogano. C’è un desiderio sottile di assoluto che attraversa ogni componimento, un bisogno di nominare l’ineffabile, di restituire dignità all’invisibile. Questa raccolta è molto più di un insieme di poesie: è un viaggio poetico e spirituale, un atto di resistenza contro l’oblio, un gesto d’amore verso la vita nella sua interezza e nelle sue crepe. L’esilio da sé, raccontato con così tanta grazia e consapevolezza, diventa paradossalmente un ritorno alla verità, alla parola, al cuore.