L’incubo in cui ero rimasto invischiato venne lentamente sopraffatto da un suono noioso e insistente che si insinuò a sorpresa nella nebbia rossa che mi circondava, una nebbia dello stesso colore e della stessa densità del sangue, dentro la quale mi sarei senz’altro perso se il fastidiosissimo dirididing della sveglia non mi fosse venuto in aiuto con tempestività tipicamente svizzera. Fa niente se il cubo da quattro soldi con tre lancette e una suoneria impossibile aveva bene impresso sul fondo la scritta “Made in Korea”: la precisione è precisione.
Annaspando tra il sogno e la veglia, con ancora appiccicata addosso quella melma rossa, riuscii a trovare e schiacciare il minuscolo bottoncino che poneva fine alla musica spaccapalle. Fa niente se nell’operazione il cubo di plasticaccia cadde sul pavimento e si aprì in quattro: il silenzio è silenzio.
Dieci episodi di vita di Rocco Raspa, un “semplice” imbianchino protagonista suo malgrado di situazioni comiche, drammatiche, surreali. Popolano i suoi giorni vari personaggi, talmente improbabili da risultare veri, a cui il lettore non potrà fare a meno di affezionarsi.
Mike Papa ha la capacità di descrivere una quotidianità che disorienta, tratteggiando un’epica ridda di antieroi.
Leggendo queste storie possiamo trovare un senso di già vissuto, odori e sapori già sentiti, probabilmente mentre eravamo impegnati a vivere.