Essere e corpo in J. P. Sartre

Autore : Giovanna Fracassi
Anno di produzione : 2023
Casa Editrice : Rupe mutevole
Genere letterario : Saggistica-argomentativo - Letterario
Formato : Cartaceo

Altre Notizie : Articolo della rubrica letteraria La Maieutica e intervista per Fattitaliani


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Questo studio sulla concezione sartriana della corporeità si inserisce nella più estesa considerazione del corpo, quale si è sviluppata nella cultura dell’Occidente. Possiamo osservare come la nota dominante sia qui costituita dalla contrapposizione, da un lato della coscienza come pura interiorità e dall’altro del corpo come mero meccanismo fisico-chimico. Questa visione dualistica, vanta una lunga tradizione di pensiero che ha origine con Platone, il quale introduce quella separazione tra psiche e corpo che si svilupperà, in seguito, in una concezione sempre più negativa e riduttiva della corporeità, vista di volta in volta, come aspetto della vita umana da rifiutare, da rinnegare, come avviene nella religione biblica, o da oggettivare e da anatomizzare nella scienza o come riduzione a forza-lavoro nell’economia... invece il pensiero moderno tende a porre in evidenza che il corpo non è qualcosa di dato una volta per tutte in una situazione già costituita, bensì la sede di una dialettica, e questo avviene su tutti i piani: da quello dell’attività percettiva o del rapporto tra organismo e ambiente, a quello della vita spirituale comprendente valori e scelte esistenziali.

 

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DESCRIZIONE:

Questo studio sulla concezione sartriana della corporeità si inserisce nella più estesa considerazione del corpo, quale si è sviluppata nella cultura dell’Occidente. Possiamo osservare come la nota dominante sia qui costituita dalla contrapposizione, da un lato della coscienza come pura interiorità e dall’altro del corpo come mero meccanismo fisico-chimico. Questa visione dualistica, vanta una lunga tradizione di pensiero che ha origine con Platone, il quale introduce quella separazione tra psiche e corpo che si svilupperà, in seguito, in una concezione sempre più negativa e riduttiva della corporeità, vista di volta in volta, come aspetto della vita umana da rifiutare, da rinnegare, come avviene nella religione biblica, o da oggettivare e da anatomizzare nella scienza o come riduzione a forza-lavoro nell’economia... invece il pensiero moderno tende a porre in evidenza che il corpo non è qualcosa di dato una volta per tutte in una situazione già costituita, bensì la sede di una dialettica, e questo avviene su tutti i piani: da quello dell’attività percettiva o del rapporto tra organismo e ambiente, a quello della vita spirituale comprendente valori e scelte esistenziali.