Buenos Aires - 8870153479

Autore : Stefano Fantaroni
Anno di produzione : 2005
Casa Editrice : Todariana editrice
Genere letterario : Poesia - Poesia
Formato : Cartaceo
Quarta di copertina



Recensisci Opera

Gli uomini contemporanei seguono (forse per mancanza di alternative) una bizzarra cosmogonia che potrebbe esser definita "istantanea". Attribuiscono cioè carattere di realtà a "fatti" o eventi fisicamente delimitati e concretamente misurabili, nel momento in cui essi accadono. La memoria resta ai moderni una consolazione per i vecchi ed un fastidio per il progredire della specie.

Modestamente, tale convinzione mi pare aberrante e, più grave ancora, triste. I rozzi abitanti delle caverne sono divenuti insuperati artisti, capaci delle opere più maestose e degli atti più orribili, raccontandosi delle storie. Ripetendo combinazioni di suoni, legami di regole, che ricreassero all'occhio dell'ascoltatore quanto vissuto, tramandando cosi' l'esistenza degli avvenimenti. Il pronunciare parole é stato l'atto che ha permesso all'uomo di sopravvivere alla sua naturale debolezza: non é Prometeo l'eroe, ma colui che ne ha tramandato le gesta.

Praticare un'estetica (le parole non sono interamente mie) é cercare di spiegare una magia. Nessuna teoria, per quanto seducente, potrà sostituire l'istante in cui al lettore si dischiude la bellezza di un verso. Pratico ciò che altri, non senza ironia, hanno chiamato "poesia intellettuale". Se queste pagine contengano il più bel verso della letteratura che, assicura Borges, é concesso ad ogni pur mediocre poeta, solo il magnanimo lettore potrà giudicare.

 

 L’INEVITABILE

                                                               A Meltem

I libri che hai letto, chiedendomi
di spiegarti parole che non conoscevi,
i tuoi vestiti, ora silenziosi
nell'armadio cieco,
le parole che hai scritto prima di partire,
altre, sorprendenti cose
troppo nostre per essere raccontate.

Queste piccole, insospettate cose
mi hanno detto di te, nei giorni
in cui i nostri corpi
erano divisi da un vasto oceano.

Queste piccole cose, mute e complici,
mi hanno ripetuto
che non esistono oceani, strade,
aeroporti che possano dividerti da me
anche per un solo istante.

Queste piccole, insospettate cose, ora
ci uniscono e misteriosamente
ci uniranno per sempre.

 

AMERICA LATINA

L'oceano giusto ed immenso di Coloane,
la sterminata pampa, che ho visto nelle voci
di gauchos, ora fantasmi e polvere,
Buenos Aires, l'incessante labirinto di case basse
e cortili, tango e biblioteche cieche, la voce
di Macedonio Fernandez, che non ho mai sentito
e pure spiega che la morte é un artificio;
uno strano paese, lungo e stretto
che parla nelle parole d'amore e guerra
di un uruguayano,
che ha voluto dimostrare al mondo
che la giustizia é un'utopia solo per i deboli,
e può essere di questo mondo;

la sommessa voce di Soriano che cerca suo padre
nella sera,
l'etica impietosa di un uomo chiamato Maqroll;

ma anche: una strada, ed un ospedale
della Bolivia, dove un uomo
decise per sempre di essere il Che;
ma anche: un'alba di settembre
e notti di orrore ed esilio
e la Plaza de Mayo, un vile angelo biondo
e ferite, che ti onorano di fronte al mondo.

America Latina, non sei vana ripetizione
di coste, montagne ed ignari confini.
Sei un interminabile fiume di sogni,
storie ed amori
che risuonano, e continueranno a risuonare
in sere lontane
e voci sconosciute.