Il Visibile o l'Invisibile

Autore : Pier Celeste Marchetti
Anno di produzione : 2020
Casa Editrice : Placebook Publishing
Genere letterario : Saggistica - Fantasy
Formato : Ebook, Cartaceo
Quarta di copertina



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«Io ho letto perfino un pensiero di Gorgia»

«Chi è mai?»

«Era un filosofo dell’antica Grecia» si mise a spiegare Bepi.

«E cosa ha detto di così interessante?»

«Ha detto che nulla è; se anche qualcosa fosse, non sarebbe conoscibile;

se anche qualcosa fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile

agli altri»

Ovviamente, fra una domanda ed una risposta, i due continuavano indefessamente

a tracannare senza sosta, senza tanti problemi, giacché

erano abituati alle libagioni. Solo un po’ di acidità di stomaco, che

mitigavano con altre ombre a seguire.

«Ebbene» chiese Toni «visto che hai studiato, cosa significa quello

che ha detto quel tizio greco?»

«Te lo spiego prendendo lo spunto da ciò che ha scritto molto più

tardi, esattamente nel ‘900, il filosofo Maurice Merleau-Ponty, nella

sua opera incompiuta Le visible et l’invisible, che io ho letto in Fran9

cese, imparato nei miei anni di emigrazione stagionale in Normandia,

dove andavo a raccogliere patate, all’aria aperta, mica al chiuso come

quelli che non avevano studiato. Ciò che non è conoscibile, cioè, te

lo spiego con parole più semplici, altrimenti non capisci, ciò che non

si conosce è l’invisibile, mentre ciò che conosci è visibile, come le

ombre che noi beviamo»

«Ma se così è» replicò Toni, che non aveva studiato, ma non era stupido

«siccome si conosce tramite i sensi, noi conosciamo, quindi vediamo

con i nostri sensi anche l’invisibile»

«E dove e come lo vediamo?»

«Ma nel nettare e nel profumo che scopriamo nel vino!»

«Porca, vacca! E riesci a comunicarlo anche agli altri bevitori. Altro

che Gorgia!» Esclamò Nani «Porca vacca, un’altra volta! Pure se non

hai studiato, sei più intelligente di me!»

Come in una partita a scacchi, i due protagonisti e per certi versi antagonisti, si interrogano sul ruolo del visibile e dell’invisibile nel raggiungimento della conoscenza, muovendo i loro pezzi uno dalla Finlandia, l’altro dall’Italia. È prevalente il visibile o l’invisibile? Si può penetrare l’invisibile attraverso il visibile o il visibile esiste grazie all’invisibile?Come in un’osteria del borgo ha preso inizio la partita, continuata poi in tutte le altre, così pure in un’osteria finisce la vicenda. È la ragione o è la fantasia che porta alla conoscenza? Si può dare una risposta risolutiva? All’apparenza sì, ma solo all’apparenza. Perché, come si legge nella prefazione, nel gioco degli scacchi esiste anche lo stallo.