PREMESSA
Scorrono in queste mie pagine, in questo dialogo intimo con Sofia, poesie, racconti, aneddoti, impressioni di viaggio, vi sfilano personaggi e paesaggi, vi si dipanano riflessioni, vi sono appuntati suggestioni e descrizioni, ricordi, riflessioni, consigli, vi sono confidate, quasi sussurrate, sul far della sera o al risveglio, emozioni e sensazioni.
E' un libro composito, molto diverso da tutti i miei precedenti lavori. Il fil rouge di questa narrazione è la ricerca di senso. E' Sofia, il cui nome deriva dal greco "sophía" e significa saggezza, conoscenza, che si aggira in un labirinto inteso come simbolo della sfida che ogni uomo deve raccogliere cercando di dare una risposta alle domande esistenziali che da sempre si pone. Ma questa ricerca sembra non approdare mai ad alcuna conclusione, non v'è alcuna certezza su cui alla fine riposare, nessuna "uscita" dal domandare , perché ad ogni svolta del percorso, si aprono altre possibilità, altre vie da esplorare e si intuisce che ogni "passo ", ogni "verità" sono sempre relativi a qualcos'altro, ad un'altra interpretazione, ad un altro punto di vista, ad un altro pensiero o contesto. In un'atemporalità divorante.
Giovanna Fracassi
PREFAZIONE
La tradizione dello scrivere lettere a Sofia è antica quanto la stessa parola sofia – Σοφία – che in greco significa “saggezza” “sapienza” e genericamente comprende la sfera del “sapere”. Così anche in lingua italiana viene utilizzata in parole composte che si collegano alla conoscenza come filosofia, teosofia, antroposofia.
Scrivere lettere a Sofia diventa così un ragionare attorno ai grandi temi dell’essere umano: la vita e la sua antagonista, la morte; il concetto del bene; il bisogno degli affetti; la curiosità insita nel viaggio; l’indole della solitudine; l’astrazione del tempo; la ricerca dell’amicizia; l’amore verso le forme di vita differenti; l’ascesa; il duplice benessere dell’insegnare e dell’imparare.
Scrivere una lettera è dialogare e la memoria classica non può che rinviare a due libri del passato conosciuti su larga scala ed in tutto il mondo: i “Dialoghi” di Platone che mettono in scena insegnamenti sotto forma di dialoghi del maestro Socrate, e le “Lettere morali a Lucilio” scritte da Lucio Anneo Seneca al suo allievo.
Con “Lettere a Sofia” di Giovanna Fracassi troviamo le tematiche della grande tradizione filosofica ripensate con il sentire femminile. L’autrice è la mittente delle lettere, la firmataria, il suo nome compare in ogni lettera, la sua vita privata, i suoi viaggi, le sue sensazioni, i suoi errori, le sue gioie.
Il destinatario è Sofia, una giovane donna, della cui vita traspare poco se non le domande – riportate dalla stessa autrice – che permettono l’introduzione di un altro tema.
Il domandare da parte dell’allieva ed il rispondere da parte di colei che, insegnando, impara è il fondamento del libro della Fracassi.
Ogni domanda che viene posta dona la possibilità di riflessione, rispondere argomentando è motivo di crescita e di soddisfazione. Un cerchio all’interno del quale il lettore agisce come protagonista perché chiamato anch’egli, durante la lettura, alla riflessione della tesi proposta dall’autrice. Come se Giovanna Fracassi scrivendo all’allieva – a Sofia – stesse scrivendo anche al lettore casuale non solo per raccontarsi come donna, figlia, madre, sposa, insegnante, poetessa ma anche per congiungersi con l’altro che – mon semblable, mon frère! – convive con la solitudine, con l’attitudine di essere intero, a sé stante. Solitudine che non si manifesta come fardello bensì come una sorta di costante ritiro che permette di percorrere gli intricati territori del pensiero.
“Sofia, scrivere significa dare qualcosa di sé a chi legge, guardarsi dentro per capirsi, per calmarsi, per ritrovare la voglia di es-sere felice quando tutto questo sembra difficile. Scrivere è dimenticarsi della parte peggiore di se stessi, è ritrovare la propria energia, è riconciliarsi con il mondo intero, è relativizzare il dolore, è contestualizzare la propria esistenza.” (dalla lettera del 7 giugno)
Il raccontare e raccontarsi diviene quasi un testamento letterario impreziosito da un espediente di tipo narrativo che si manifesta nella conclusione del libro con “Lo scrigno dei racconti”. L’autrice immagina e crea uno scrigno nel quale inserire, per l’appunto, racconti utili per spiegare i concetti elaborati nelle lettere con le caratteristiche proprie del racconto breve.
“Le immagini che giungono al lettore sono quelle di una spinta emozionale traslata dal piano del “reale” a quello dei sentimenti del suo tempo e del suo spazio. E così l’autrice ricrea con la poesia quella personale dimensione sospesa che esprime il desiderio di un’anima che ha 'ali spiegate e non si lascia imbrigliare espandendosi nell’infinito eterno’. Là dove la tristezza è vissuta come cicatrice che graffia l’anima, l’inchiostro della penna sul suo foglio è quel balsamo vivo che ristora e conforta.” (dalla lettera del 15 settembre)
“Lettere a Sofia” è un testo propedeutico che consolida l’esperienza professionale dell’autrice che l’avvicina alla tradizione dell’unione necessaria di corpo ed anima – σώμα καὶ ψυχή – nell’innalzamento allo spirito – πνεύμα.
Alessia Mocci
COMUNICATO STAMPA
In libreria: “Lettere a Sofia” libro di Giovanna Fracassi edito da Tomarchio editore
Oubliette Magazine 21/09/2022 0
“È un libro composito, molto diverso da tutti i miei precedenti lavori. Il fil rouge di questa narrazione è la ricerca di senso. […] Ma questa ricerca sembra non approdare mai ad alcuna conclusione, non v’è alcuna certezza su cui alla fine riposare, nessuna “uscita” dal domandare, perché ad ogni svolta del percorso, si aprono altre possibilità, altre vie da esplorare e si intuisce che ogni “passo”, ogni “verità” sono sempre relativi a qualcos’altro, ad un’altra interpretazione, ad un altro punto di vista, ad un altro pensiero o contesto.” – dalla premessa di Giovanna Fracassi
È in uscita nelle librerie online e fisiche “Lettere a Sofia” edito da Tomarchio editore. L’autrice stessa avverte nella premessa: “è un libro […] diverso da tutti i miei precedenti lavori” ed è effettivamente così, in quanto tutta la produzione precedente di Giovanna Fracassi è un intervallarsi di poesia e racconto (racconto lungo, breve, novella, favola).
In “Lettere a Sofia”, invece, ci troviamo di fronte ad epistole nate dalla necessità di scrivere i pensieri che affollano la psiche dell’autrice. Pensieri definiti “semi-seri” per quella propensione umana che porta a non prendersi troppo sul serio, cioè a non ritenere che ciò che si pensa sia la verità assoluta.
Ogni pensiero è una opinione e come tale va preso, con serietà ma anche con un pizzico di ilarità, così da poter lasciare libero il flusso della mente verso nuove esplorazioni di senso per ciò che si chiama “vita” o semplicemente comunità inteso come “insieme di persone”.
Nel volume, per ogni lettera, è indicato il giorno ed il mese ma non l’anno corrispondente “in un’atemporalità divorante” che prende avvio da un 15 maggio e chiude con un 3 dicembre.
“In fondo si scrive da sempre intorno ai grandi temi dell’esistenza umana. Poeti, romanzieri, filosofi hanno in realtà sviscerato ogni aspetto, ogni anfratto dell’umano sentire. Difficile trovare una propria “voce” senza ricadere in note già elaborate, già espresse. Ecco che lo scoramento può indurre a tacere, a lasciarsi avvolgere dal silenzio del nulla, dall’acqua che travolge impetuosa, accerchia e trascina in un nuovo silenzio rappresentato dalla metafora del mare, da dove, forse, possono nascere nuove parole.” – dalla lettera del 13 gennaio
Giovanna Fracassi è nata a Vicenza da Emilio Fracassi, medico pediatra, e da Gemma Brazzarola. Il nonno, Egidio Fracassi, professore di Lettere è stato un irredentista e ha scritto numerosi saggi storici e politici ad oggi presenti nella sezione storica della Biblioteca civica di Rovereto (TN).
Giovanna, figlia unica, ha così modo, fin da piccola di vivere in un ambiente culturale molto stimolante e, crescendo, ha libero accesso alla biblioteca di famiglia. Si nutre di letture di vario genere, spaziando dai romanzi d’avventura, a quelli storici, alla poesia e ai saggi.
Matura pertanto la passione per lo studio della letteratura, della filosofia, della storia, ma anche della pedagogia e della psicologia che la condurrà dapprima a conseguire il Diploma di Liceo psico-pedagogico e successivamente la Laurea in Lettere e filosofia presso l’Università di Padova con la tesi intitolata “Il tema della corporeità nella filosofia di Jean Paul Sartre”.
Si sposa, appena ventenne, e da questa unione, nascono due figli: Giulia e Alessandro.
Successivamente i suoi interessi culturali e umani la conducono a studiare e a conseguire varie abilitazioni all’insegnamento: alla Scuola dell’Infanzia, alla religione cattolica, alla Scuola primaria, alla Scuola secondaria di primo e di secondo grado per la cattedra di Lettere, una specializzazione per l’utilizzo del metodo d’insegnamento Braille, un master in Cinema, teatro e spettacolo, un master in Couseling.
Parallelamente alla professione di docente di Lettere, ha coltivato la passione della scrittura. Autrice poliedrica si interessa di filosofia, di fotografia, filmografia, musica e storia dell’arte. Passioni che nutre viaggiando in Italia, in Europa e in Russia.
I suoi libri di poesia e narrativa sono inseriti nelle biblioteche nazionali e sono stati presenti nelle fiere internazionali del libro di Torino, Milano, Roma, Pisa, Padova, Bergamo, Imperia, Bordighera, Francoforte (Germania); molti suoi componimenti sono stati pubblicati in antologie e sono stati premiati da giurie di concorsi in Lombardia, Umbria, Toscana, Calabria, Sicilia e Veneto.
Ha esordito con la casa editrice Rupe Mutevole nel 2012 con la raccolta poetica “Arabesques”, segue nel 2013 “Opalescenze”, nel 2014 “La cenere del tempo”, nel 2015 “Emma alle porte della solitudine”, nel 2017 “Nella clessidra del cuore”, nel 2018 “L’albero delle filastrocche”. Nel 2016 ha pubblicato con Kimerik la raccolta “In esilio da me”, nel 2018 con Kubera Edizioni “Il respiro del tempo” e nel 2021 con Rupe Mutevole una raccolta poetica dal titolo “La brace dei ricordi” ed un fortunato libro di favole e filastrocche intitolato “Nel magico mondo di Nonna Amelia”. Nel 2021 è diventata autrice della Tomarchio Editore con una raccolta poetica intitolata Il canto della memoria nell’antologia “Conversazioni poetiche” Autori Vari.
L’autrice è disponibile per eventuali richieste di interviste riguardo la sua produzione letteraria, se interessati scrivere all’indirizzo e-mail giovanna.fracassi@libero.it. Per acquistare una copia del libro con dedica personalizzata si consiglia di scrivere all’autrice in e-mail oppure sull’account Facebook.
Written by Alessia Mocci