Prologo
Il segreto
Ci sono giorni che andrebbero dimenticati, cacciati via come si fa con l’accumulo della polvere sopra il vestito. Invece devi tenertelinella mente, sono lo sporco necessario a vivere.
Quando Bruno si trasferì con i genitori in quel paesino a nord di Milano, pensava ancora che si potesse stare al mondo freschi di acqua e sapone. Bigognate pareva il posto giusto per mantenersi in una condizione di pulizia generale, gente educata, perbenismo tollerabile, facce solidali quel tanto che basta a scambiarsi un sorriso ogni tanto. E poi c’era chi si occupava di creare alternative alla noia dei cittadini organizzando escursioni fuori porta, un modo per avviare gli sguardi alla scoperta di nuovi orizzonti. Un’occasione per invitare la ragazza che ti piace a guardare nella tua stessa direzione, pensò Bruno avviandosi verso piazza De Gasperi con la custodia della sua chitarra a tracolla e una voglia d’avventura nei passi.[...]
Sulle Prealpi varesine, in un’uggiosa domenica della metà degli anni Settanta, un gruppo di adolescenti si ritrova a una gita organizzata dal club alpino milanese. Nel pallore della nebbia novembrina affrontano la salita verso il rifugio, fino a quando una pioggia improvvisa li sorprende costringendoli a cercare riparo in una stalla. La spensieratezza dell’età e un fuoco acceso con mezzi di fortuna offrono ai sei ragazzi l’occasione per conoscersi meglio, senza immaginare che quella notte segnerà profondamente la loro vita. Colpevoli di un male necessario e complici dell’inconfessabile, conserveranno per sempre il segreto di quella terribile esperienza. Il suo ricordo, un peso latente che non li abbandonerà mai e li unirà nel percorso di formazione che li condurrà all’età adulta. Al centro della storia c’è il grande valore dell’amicizia e la condivisione dei passaggi fondamentali dell’esistenza, positivi e negativi che siano, che l’autore racconta con sottile ironia e delicatezza. Un intenso romanzo d’esordio che è anche un viaggio nella memoria collettiva di un Paese, in cui si ritroveranno le generazioni nate tra gli anni Cinquanta e Settanta. Vite cresciute e sviluppate in un gioco di specchi con la crescita e lo sviluppo della società italiana. Una sorta di binario parallelo che affianca, all’inesorabile avanzare degli anni dei personaggi, la lenta e dolorosa decadenza dell’Italia. Quello che resta è tutto da scoprire.