Gli anziani raccontano che qualcosa di simile era accaduta anche ai loro tempi, e tanto forte è la credenza in quei racconti che per superstizione le donne più attempate di Pickaway si ostinano ancor oggi a non indossare gioielli. Col tempo e con le generazioni queste storie sono state dapprima declassate a leggenda e poi dimenticate. Le mode sono state più forti dei riti scaramantici e quasi nessuno oggi ricorda più la ragione per cui gli anziani ammoniscano le giovani donne a non indossare monili con perle o pietre preziose. I fatti che ho vissuto di persona, invece,risalgono a ventidue anni fa. All'epoca frequentavo la scuola elementare, la terza classe. Le immagini di quel giorno sono ancora impresse nella mia mente nonostante anni di psicofarmaci e colloqui psichiatrici atti a farmi credere che ciò di cui fui testimonenon fosse mai accaduto e che si era trattato solo dell'immaginazione di un bimbo influenzato dalla credenza popolare.
Da "Le cronache di Pickaway"
A volte gli incubi nati dalla malattia sono talmente intensi da creare immagini vivide che resistono al risvegli. Ed è da quelle immagini e da quelle sensazioni che sono nate i racconti di questa raccolta. Se non fosse stato per la malattia di Behcet, di cui sono affetto, non avrei mai pensato di dedicarmi alla scrittura, ma la necessità che sentivo di dar vita a quei incubi mi ha portato a trascriverli e a studiare per renderli al meglio su carta. Dopo 10 anni di raccolta ed elaborazione delle storie, e lo studio per il perfzionamento stilistico, nel 2013 è infine giunta a pubblicazione la mia opera prima.