"Una raccolta di poesie d'amore come "Tra un fiore colto e l'altro donato" ha la capacità di farci entrare in empatia con tante vicende umane, diverse e uguali alla nostra e, per quanto esclusivo possa essere il rapporto che abbiamo siglato con l'oggetto del nostro sentimento, le dinamiche comportamentali, ahimè, sono identiche per tutti, anche nelle più piccole sfumature della variabilità individuale". (Dalla Prefazione di Giuseppe Aletti). "La poesia non è un possesso esclusivo, nessuno può immaginare di rappresentarla, di possederla. Appartiene a quelle forme della vita che non hanno una forma definita. Non è una sedia, un tavolo, non è neppure un treno, una nuvola. La poesia esce dal corpo e aspetta altri corpi per essere riconosciuta. Senza corpo ci può essere una foglia, senza corpo non ci può essere poesia. Scrivere per me è un modo di non far passare vanamente il tempo sul mio corpo. Mi piace offrire una resistenza, so che alla fine c'è la resa, ma intanto voglio lottare, voglio dire qualcosa, e voglio dirlo sempre meglio, perché dire bene fa bene alla salute, dire bene è un modo di benedire la propria esistenza e quella del mondo". (Dalla Prefazione di Franco Arminio)