"La dodicesima edizione del Premio Internazionale di Poesia Inedita Il Federiciano sarà ricordata come quella della pandemia, senza l'omonimo festival, senza raduni poetici, senza i tramonti sul mar Jonio, le feritoie del castello Svevo, gli abbracci, i sorrisi dei poeti, il tempo sospeso del Paese della Poesia. Ma sarà anche ricordata come l'edizione in cui abbiamo compreso insieme la rilevanza indispensabile di questa utopia ideale e reale allo stesso tempo, che ci ha spinti a utilizzare i versi come arredo urbano, a dare una dimora alla poesia, e a riconoscere il perimetro di un luogo come il rifugio che ci attende fedele". (dalla prefazione di Giuseppe Aletti)